Lettera al Santo Padre, Papa Francesco
Un appello accorato di un gruppo di ricercatori e studiosi pugliesi è stato mandato a Papa Francesco in merito alla guerra che sta dilaniando l'Ucraina, unendosi alla preghiera del Santo Padre, affinché il conflitto cessi il prima possibile.
"Santità,
chi
le scrive è un gruppo di insegnanti e ricercatori di diverse età, che svolge
una vita semplice, fatta di gioie ma anche di normali e umane difficoltà.
Ognuno di noi è legato da un’unica e vera comunione di intenti, ossia
trasmettere la Memoria di tutto quello che è avvenuto durante gli anni bui
della seconda guerra mondiale e far sì che quello che di violento, inumano,
vile e le ideologie becere e farneticanti del ventesimo secolo non si ripetano
più. Il nostro fine è quello di aiutare, soprattutto le nuove generazioni, a
fare tesoro di quello che di brutale è stato commesso contro il genere umano,
ed in virtù di questo, essere portatori di giustizia e di pace opponendoci ai
soprusi e alle violenze fisiche e morali. I giovani sono il futuro della
società e sta a loro ed anche a noi tutti, costruire un futuro migliore fondato
sul rispetto reciproco. Apparteniamo ad una società che, a livello europeo, è
figlia delle ceneri e delle rovine delle camere a gas di Auschwitz anche se,
queste ceneri e queste rovine, sembra non abbiano insegnato nulla, anzi,
abbiano peggiorato di molto la situazione attuale. Santità, l’esempio di tutto
questo è la guerra che in questi giorni si combatte ad est, che vede migliaia
di innocenti soffrire, fuggire e morire senza una vera motivazione e
giustificazione a tale violenza. La storia più buia per l’umanità si sta
ripetendo. Così come avvenne più di ottant’anni fa quando Stalin riuscì a
creare la grande Unione Sovietica annettendo Stati indipendenti con una loro
storia, tradizione, cultura e religione come Lettonia, Estonia, Lituania,
Crimea e Bielorussia, anche oggi Putin sta facendo ripiombare la nazione russa
ed il popolo russo, nella stessa situazione del passato trovando ogni “buona”
giustificazione per attaccare e schiacciare popoli, come in questo caso quello
ucraino, che ha una sua indipendenza, una sua cultura, una sua tradizione ed
una sua religione. Con la guerra, mai giustificata, solo uomini, donne e
bambini innocenti pagano il prezzo più alto, anche quelle persone che sono
lontane geograficamente dai luoghi bellici. Ecco perché, abbracciando la
sofferenza di quelli che sono schiacciati dal peso delle bombe e dall’assedio
giornaliero mettiamo, nero su bianco, il nostro grande dolore condividendolo
con lei Santità, che si sta spendendo per il bene dell’umanità. Con
la nostra pochezza, da un posto in cui non cadono le bombe e dove i paesi non
sono assediati ma dove, nello stesso tempo, regna una pace apparente scossa dalle
continue notizie sull’Ucraina, accogliamo il suo appello per il prossimo
Mercoledì delle Ceneri, giorno nel quale ha chiesto digiuno, preghiera e
meditazione. Accogliamo
l’appello del Metropolita ucraino di Kiev Onofrij, promettendo la nostra
giornaliera “preghiera per l’Ucraina”,
per la gente che soffre e anche per tanti giovani soldati che si sacrificano
per la loro nazione. Allacciandoci ad una frase che in questi giorni risuona
senza sosta in televisione, per radio e nei giornali, “ognuno di noi deve fare la differenza”, con ogni strumento a
disposizione per suscitare, a chi detiene le redini degli equilibri mondiali, sentimenti
di pace, con i soli mezzi della diplomazia, per porre fine a questa inutile
guerra-carneficina. Santità, noi uomini e donne di buona
volontà, fratelli gli uni con gli altri, siamo con lei, soffriamo con lei e la
abbracciamo calorosamente affinché lo stesso calore possa essere trasmesso da
lei ai popoli ucraino e russo, nostri fratelli in Cristo.
Siamo a completa disposizione per qualsiasi aiuto
verso coloro che soffrono a causa della giustizia."
Cutrofiano,
San Cassiano, Nardò, 27/02/2022.
In Fede
Professor
Raffaele Danese
Dottor
Donato Maglio
Dottor
Lorenzo Ingusci
Dott.ssa
Katia Re
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