Conflitto Russia - Ucraina: come si è arrivati a tutto questo?

 Ormai è passato più di un mese da quel fatidico 24 febbraio 2022, data dell'invasione russa dell'Ucraina e del discorso agghiacciante del Presidente Vladimir Putin, nel quale CANCELLA dall'esistenza tale paese e riconosce ufficialmente le repubbliche separatiste del Donetsk, Lugansk e Crimea.


In questo articolo proveremo a spiegare le tappe che hanno portato a questo conflitto, partendo dall'indipendenza dell'Ucraina, passando per le rivolte in Crimea e Donbass, fino ad arrivare ai giorni nostri.


Quando l'Ucraina diventa ufficialmente indipendente dall'URSS?

Il Parlamento ucraino proclama l'indipendenza dall'URSS nel 1991, esattamente il 24 agosto, attraverso il famoso "Atto d'Indipendenza".

Il passo successivo avverrà il 1 dicembre 1991, quando venne indetto un referendum popolare e le prime elezioni presidenziali del paese. I risultati parlano chiaro, il 90% della popolazione avente diritto espresse il proprio parere a favore dell'Atto d'Indipendenza e come Presidente, il primo della sua storia, venne eletto il socialdemocratico Leonid Kravčuk.

Dopo il 2 dicembre, sempre del 1991, fino al 1992, l'Ucraina ottenne ufficialmente il riconoscimento del suo neo-status. L'Italia la riconoscerà soltanto il 28 dicembre del 1991.

La scelta dei colori della bandiera non è casuale, l'azzurro richiama il cielo, mentre il giallo il grano, in quanto il paese è uno dei maggiori esportatori al mondo.

Nonostante l'indipendenza venne dichiarata diversi anni dopo, il paese faceva parte dell'ONU già a partire dal 24 ottobre 1945, venendo persino considerato membro fondatore, in quanto all'epoca era parte dell'URSS.

Sin dalla sua indipendenza, i rapporti con la Russia furono molto tesi, anche per via dei dialoghi avvitati tra il paese e la NATO.

Adesso una domanda sorge spontanea: la Crimea ha sempre fatto parte dell'Ucraina?

Dopo aver ospitato la Conferenza di Jalta nel 1945, il 19 febbraio dello stesso anno, la penisola venne donata dal leader sovietico Nikita Chruščёv alla RSS Ucraina, come segno di riconoscimento, in occasione del 300º anniversario del trattato di Perejaslav (1654), stipulato tra i cosacchi ucraini e la Russia, guidata dallo zar Alessio I. 
La penisola presentava, come anche oggi, una popolazione principalmente russofona e filo-russa. Proprio questo fattore condizionò i successivi scontri con il governo centrale sin dall'indipendenza del 1991, i quali cessarono definitivamente quando venne istituita la Repubblica di Crimea nel 1995, una sorta di compromesso che concedeva una maggiore autonomia ai rivoltosi, pur restando sempre sotto il controllo e i confini dell'Ucraina.

Infine, tutti questi dati ci portano al 2014, quando nel paese scoppiò una rivolta guidata dagli Euromaiden, un partito filoeuropeista, vicino anche ad ambienti di estrema destra.

Quest'ultimo si scagliò violentemente contro l'allora presidente ucraino Viktor Janukovyč, fortemente filo-russo, a causa della dilagante corruzione del suo governo, ma soprattutto reo di aver sospeso gli accordi tra l'Unione europea e il suo paese, non dando per nulla ascolto al suo popolo, il quale chiedeva a gran voce di entrare a far parte della grande famiglia europea.

La rivolta mise sotto accusa il presidente filo-russo e soprattutto a darsi alla fuga.
Di questa fragile situazione interna, ne approfittarono i gruppi separatisti, ovviamente filorussi, della Crimea, del Donetsk e del Lugansk, i quali arrivarono a dichiarare l'indipendenza dalla loro madre patria, attraverso dei referendum, sostenuti solo dalla Russia, senza dare ascolto al grido della popolazione, la quale non era per nulla convinta da tale scelta.

Questo avvenimento portò alla rottura tra Russia e Ucraina.
Proprio quest'ultima decise di non partecipare più agli incontri del Comitato degli Stati Indipendenti (organizzazione internazionale dei paesi dell'ex-URSS, tra l'altro fondata dalla stessa Russia, Ucraina e Bielorussia), rompendo definitivamente nel 2018.

Al presidente Viktor Janukovyč succedete Petro Porošenko, il quale firmò gli accordi di associazione con l'Unione europea, ribadendo la volontà del paese di voler entrare anche a far parte della NATO, come previsto anche dalla loro stessa Costituzione.

Nel 2019 verrà eletto Volodymyr Zelens'kyj, un comico ucraino, di origine ebraica, famoso tra le altre cose per il suo sceneggiato Servant of the People (Il Servo del popolo), nel quale interpreta un professore che diventa Presidente dell'Ucraina.

In pochi sanno, che Zelens'kyj è EBREO e il nonno combatté, insieme ai suoi fratelli, contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere tutti quanti deportati nei campi di sterminio, dai quali non fecero più ritorno.

Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio all'interno della storia ucraina, adesso è giunto il momento di presentare la Russia di Vladimir Putin, della quale non spiegheremo le tappe storiche, ma basterà enunciare alcuni dettagli famosi.

A differenza di quanto ci vogliano far credere, la Russia non è un paese democratico, lo dimostra il fatto che Putin sia al potere dal 1999 con soli quattro pause e non sembra voglia lasciare più il suo trono. Questo a un occhio non attento può sembrare normale, ma non è così. Non è il popolo ad eleggere democraticamente Putin o il suo partito, bensì essi sono costretti a farlo.

A questo bisogna aggiungere il fatto che lo Stato filtri tutte le notizie, sia in entrata e sia in uscita. L'ennesimo esempio ci venne dato durante la pandemia, quando alcuni medici ed infermieri denunciarono lo stato degli ospedali russi, i quali però andarono incontro ad un triste destino in circostanze poco chiare o nascoste (molti di essi vennero defenestrati dalle strutture durante le ore di lavoro). 
Dallo scoppiò del conflitto, abbiamo assistito proprio a ciò: sia Putin che Lavrov, Ministro degli Affari Esteri russo, non hanno mai parlato "d'invasione dell'Ucraina", negando prima e poi definendola come "missione militare", ma hanno dato alito alla (pseudo)propaganda russa contro l'Occidente, la NATO e gli USA, dichiarando che lo scoppio della guerra sia dovuto al loro atteggiamento e mire espansionistiche, pronte a minacciare il destino della Russia. Inutile dire che la cosa sia priva di ogni fondamento.


Quello del nazismo è un punto fondamentale, in quanto Putin ha sempre citato la denazificazione dell'Ucraina, ponendolo come suo obiettivo principale e dando allo stesso presidente Zelens'kyj e al suo esercito dei "drogati e nazisti", ignorando e nascondendo ai suoi seguaci le origini e la fede di quest'ultimo, cosa ovviamente del tutto falsa e priva di fondamento.
Il più famoso ed unico caso di truppe d'ispirazione neonaziste in Ucraina rimane il Battaglione Azov, formato da poco più di 1300 SOLDATI!
All'esercito ucraino, mentre a volte viene menzionato invece il Battaglione, viene attribuita la distruzione della città di Mariupol, la colpa degli attacchi agli ospedali pediatrici e altri luoghi, omettendo il fatto che sia stato tutto fatto dalle truppe russe.

Questi sono solo dei pretesti, utilizzati da parte di Putin per cercare di fomentare i suoi sostenitori non solo sparsi in Russia, ma anche in tutto il mondo, come anche la storia degli attacchi e violenze subite dalle truppe russe presenti nella regione del Donbass e Crimea. Essa non trova alcun riscontro con la realtà, se non nelle sole parole di Lavrov, il quale aveva promesso verso i primi di marzo di rendere pubbliche le foto ufficiali di tale massacro, ma ad oggi non sono ancora pervenute e quelle che circolano su internet e i social sono delle ricostruzioni fatte ad hoc e diffuse dagli stessi media ed hacker russi.
Proprio quest'ultimo aspetto apre le porte ad un altro discorso, che si lega fortemente al filtraggio delle notizie: la diffusione delle FAKE NEWS!

Per esempio, tutte le FAKE NEWS che abbiamo tristemente letto e affrontato durante la pandemia da Covid-19, provenivano tutte proprio dalla Russia di Putin, diffondendo tra le altre cose: prima dati falsi sulla pandemia e i suoi effetti, poi screditando e incutendo la paura dei vaccini, per valorizzare l'unico vero rimedio: Sputinik, vaccino di marchio russo!

Putin e i suoi non ha tenuto conto di una cosa: possono provare ad alterare quanto vogliono la realtà, ma la presenza dei giornalisti e l'utilizzo dei social media da parte degli ucraini dimostreranno sempre gli orrori della guerra e gli abomini commessi delle truppe russe.  

In conclusione, abbiamo menzionato i seguaci di Putin, perché in questi anni il presidente russo ha sovvenzionato pesantemente diversi partiti sparsi in Europa, accomunati solo da un sentimento, l'Euroscetticismo.

L'euroscetticismo, chiamato anche sovranismo, è figlio di Putin, in quanto egli non ha mai visto di buon occhio l'Unione Europea, poiché essa blocca ogni sua mira espansionistica all'interno del continente. 
Per questo, i partiti giocano una funzione particolare: provare a destabilizzare dall'interno i paesi UE, spingerli ad allontanarsi da tale sistema politico, per poi influenzarli e manovrali a suo piacimento, anche schiacciarli, qualora dovesse essere necessario.
Un esempio di ciò è stato visto proprio nel 2014, quando davanti alla vicenda della Crimea e Donbass, diversi partiti, tra cui anche alcuni italiani, diedero il loro supporto e spesero buone nei confronti dello Zar russo!

Giunti a questo punto bisogno farsi un'ultima domanda: la guerra è iniziata il 24 febbraio 2022? No, è iniziata il 6 aprile 2014, quando sono stati invasi i palazzi governativi della Crimea e del Donbass da parte dei filorussi, con conseguente entrata di carrarmati e artiglieria russa. Da quel momento sono stati bombardati diversi edifici, tra cui la Donbass Arena, stadio della famosa squadra di calcio, Shakhtar Donetsk FC, simbolo di ucrainità. D'allora la squadra non ha più potuto mettere piede nel suo stato e peggio nel suo territorio, vagabondando per l'intero paese. Perciò tale versione concreta dei fatti va a smentire tutta la propaganda di Putin e dei suoi sostenitori, i quali sostengono di essere stati attaccati o aver subito soprusi da parte degli ucraini.

La verità resta una sola: il 24 febbraio 2022 la Russia di Putin ha invaso l'Ucraina, una nazione sovrana e riconosciuta da tutti. Nel corso delle settimane le truppe russe hanno causato migliaia di morti, inclusi bambini, vedi il massacro di Bucha; hanno bombardato e distrutto intere città, vedi Mariupol, senza risparmiare alcun edificio, compresi gli ospedali pediatrici e le sedi della Croce Rossa.

Tutta la propaganda russa è basata su bugie e menzogne, oltre che da una visione distorta della realtà.

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